La Guida Semiseria per la Neomamma Gemellare

Ho questo post in canna da tantissimo tempo, finalmente provo a metterlo nero su bianco e già vi dico che sarà lunghissimo. E’ già da molto infatti che ho in mente di fare un riepilogo, non so bene a uso di chi, delle cose che mi sono state utili nel primo anno da mamma (anche se ormai stiamo terminando il secondo, quindi figuratevi un po’ da quant’è che ci penso), perchè in effetti il primo anno è un po’ complicato, specie se di neonati non ne hai uno ma due. Beh, poi ho conosciuto anche diverse persone che ne hanno avuti tre, o addirittura quattro in un sol colpo, e sicuramente avrebbero da dire cose più interessanti e utili di me, ma oh, la mia esperienza è questa e magari a qualcuno che passa di qua potrà servire. E insomma, con questo spirito di condivisione nasce la

Guida Semiseria per la Neomamma Gemellare:
i salvavita del primo anno.

Il tiralatte

Nel momento in cui decidi che il latte artificiale NON è un’alternativa e allo stesso tempo hai non uno ma due bambini super affamati e super pigri che vogliono disperatamente cibo ma ehi, io di far fatica a succhiare da una tetta non ne voglio proprio sapere, ecco che questo strumento del demonio diventa una necessità. Peggio, diventa una irrinunciabile parte di te. Non a tempo pieno, ma per 45 minuti ogni 3/4 ore al massimo. Notte e giorno, indistintamente. Diventi schiava di questo oggetto infernale, lo odi ma allo stesso tempo non puoi farne a meno. Perchè dopo 4 ore dall’ultima tirata le tue tette diventano di marmo di Carrara, grosse come cocomeri e doloranti da piangere. Per cui l’oggetto infernale lo vedi tipo miraggio, un’oasi nel deserto. E grazie a questo aggeggio ho potuto dare il mio latte ai bimbi per 7 mesi, tirando una media di 2 litri di latte al giorno. Una mucca praticamente. Svantaggi? Mi è mancato tantissimo l’allattamento al seno, l’ho fatto per sole due settimane ed è stato un disastro, per cui ho dovuto scegliere l’altra strada.
Consigli pratici? Tiralatte elettrico da noleggiare in farmacia o in quasi tutti i grandi stores per bambini, a doppio tiraggio ovviamente (che già è una roba lunga di suo, almeno ottimizziamo i tempi, no?), bottiglini di plastica solo per raccogliere il latte ma per la conservazione in frigo tassativamente bottiglie di vetro. Sempre pulito, inodore, inalterabile. Salvo quando ti vola per terra pieno a metà di latte tuo.

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Il transatlantico

Il trio gemellare. Nel nostro caso duo, in realtà, perchè le navicelle non le abbiamo prese. Quindi, passeggino con sedute e ovetti da usare anche come seggiolini in macchina.
La nostra (ehm, mia) scelta è caduta sul Cam Twin Pulsar, una cosa enorme e pesantissima, ma santoddio quanto ci ha salvato la vita. I bimbi lo hanno usato come lettino per almeno un mese, ci dormivano tutti appallottolati in enormi cuscinoni messi sui seggiolini, e siccome si reclinano praticamente in orizzontale si sono fatti profonde dormite su questo ingombratissimo oggetto. Con il vantaggio di poterli cullare e trasportare di qua e di là. Quando hanno smesso di usarlo come lettino, è diventato il mezzo di trasporto per le nostre passeggiate quotidiane, e se caricarlo in macchina è un’impresa titanica che ha minato più volte la mia autostima e la mia salute, usarlo per le passeggiate nel parco è stata una soddisfazione immensa. Lo potremmo definire il suv dei passeggini, ma in versione compatta. Va ovunque e su qualsiasi terreno, ghiaia, sassi, erba, salite, discese, e si guida meravigliosamente con una mano sola. E il fatto che le sedute siano in linea e non affiancate permette di passare da tutte le porte, casse del supermercato, negozi etc senza dover scardinare infissi o demolire vetrate. Fantastico.
Chiuso diventa piccolo piccolo, MA: 1) rimane pesantissimo e 2) vi serve un corso apposta per imparare a chiuderlo e anche quando sarete bravissimi vi ci vorrà comunque un sacco di tempo. Il chè non è l’ideale con due bimbi che aspettano in macchina e di solito si sa che i neonati non brillano di certo per la pazienza. Per cui, se viaggiate molto in macchina prendetevi un leggero affiancato che gioverà moltissimo alla vostra schiena e in generale alla vostra vita.

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Le sdraiette

Quando i bimbi non sono più stati nel transatlantico per i pisolini e il relax, nelle nostre vite sono entrate, rigorosamente in prestito, le sdriaette. Di sdraiette ce ne sono millemila modelli e con altrettante funzionalità, le nostre erano abbastanza semplici, dondolavano, avevano il tubo sopra per appenderci i giochini, una suonava anche. Il primo impatto non è stato granchè, infatti sembrava proprio che i pupi non le gradissero affatto, e invece dopo poco sono diventate un posto bellissimo per loro, comode perchè si potevano mettere in qualunque stanza e estremamente apprezzate per i pisolini nel corso della giornata. Anzi, mia figlia durante un’otite piuttosto pesante che la faceva stare malissimo, per qualche giorno ha trovato sollievo solo lì, sulla sua sdriaetta blu in mezzo a tante copertine calde e un leggero ma confortante dondolio.
Consiglio pratico: per quanto oggetto abbastanza indispensabile in una certa fase della vita dei bimbi, in proporzione si tratta comunque di un oggetto piuttosto costoso (anche considerando che la fase di cui sopra dura veramente poche settimane, dopodichè diventano troppo grandi per starci). Per cui meglio se le trovate usate (tenute bene), o meglio ancora prestate, o magari da tenere in considerazione se la prozia Abelarda vi vuole a tutti costi fare un regalo per la nascita del bimbo (e avete già tutto il resto).

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I Bumbi

Quando aspettavo i gemelli, uno dei dilemmi che più mi affliggeva era “Ma dove li metterò quando dovrò andare in bagno, o cambiare uno dei due, o fare altre cose senza poterli tenere d’occhio entrambi costantemente e lasciarli in sicurezza??” Insomma, l’aspetto logistico era un grosso problema per me. Le sdraiette hanno risolto questo dilemma finchè i bimbi hanno potuto starci dentro, dopoichè sono arrivati i Bumbi. Anzi, i Bumbi per la verità sono arrivati molto molto prima, in effetti sono stati il primo acquisto fatto per i bimbi in gravidanza, perchè dalla prima volta che li ho visti su Internet ho capito che erano la risposta perfetta ai miei dilemmi esistenziali. Ed è stato esattamente così.
I Bumbi sono stati il mio vero salvavita, il mio passaporto per l’indipendenza e per potermi occupare da sola dei miei bimbi senza bisogno di aiuti. So che non tutti li apprezzano quanto me, ma per la mia esperienza sono una figata unica. Tecnicamente, sono dei seggiolini ergonomici adatti ai neonati dal momento in cui riescono a tenere dritta la testa (quindi a partire circa dai 3 mesi). Sono fatti in modo che la schiena del bimbo sia nella posizione corretta e che mantenga la giusta curvatura. La mamma a cui li ho venduti li ha presi perchè consigliati dalla pediatra della sua bimba che aveva problemi alla colonna vertebrale, per esempio. Io non li avevo ma esistono anche accessori da abbinare tipo le cinture di sicurezza e i vassoi per le prime pappe o i giochi. Anche senza cinture comunque i bimbi ci stavano dentro in completa sicurezza, seduti, dritti e partecipi della vita attorno a loro. In più hanno dei colori carinissimi e sono gommosamente gommosi e leggeri. Il che mi permetteva ad esempio di spostarli comodamente a suon di calci da una stanza all’altra mentre in braccio avevo i bimbi, oppure spingere il Bumbo direttamente con il bimbo dentro, che si divertiva pure parecchio. I primi cucchiai di frutta sono stati presi dentro ai Bumbi, appoggiati sul tavolo (MAI senza supervisione eh, mi raccomando!! Possono essere lasciati soli, e per poco, solo se appoggiati a terra!!). Anche se c’era omogeneizzato di frutta che colava da ogni dove, essendo appunto gommosi bastava un colpo di spugna e via, tutto pulito.
Un Bumbo poi spesso si trovava in bagno per “appoggiarci” il bimbo che non stavo cambiando, ed era un po’ la storia della capra e dei cavoli, ma ragazzi, non potete capire la soddisfazione di avere tutto sotto controllo anche da sola. Io davvero quando ci penso non so come avrei fatto, senza i Bumbi. Forse chi ha un bimbo solo (alla volta) non sente così tanto questa necessità, ma per una mamma gemellare io penso siano irrinunciabili.

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I ciucci che si illuminano al buio

Sembra una cavolata. Eppure quando hai due cuccioli ciucciodipendenti (mio malgrado, ci tengo a sottolinearlo!!), che se si svegliano nel cuore della notte e non trovano l’adoratissimo ciuccio scatenano l’inferno… ecco, a quel punto diventi sostenitrice della campagna Nobel Subito all’Inventore del Ciuccio Fosforescente. Prima di questa scoperta, si passavano interminabili minuti al buio a braccia aperte cercando disperatamente l’oggetto scomparso, passando le mani sotto al cuscino, tra le lenzuoline, in mezzo al paracolpi fino a strisciare a terra con la mano a 1 cm dal pavimento per cercare di intercettare il minuscolo ciuccio perduto. Tutto questo con urla di n.2 bambini disperati nelle orecchie.
Dopo aver scoperto l’esistenza dei ciucci che si illuminano al buio, tutto è cambiato. I ciucci si VEDONO subito, quasi ovunque si trovino, e questo è ottimo per quando i bimbi sono piccoli perchè ci si mette un attimo a ritrovarli anche nel bel mezzo della notte e di un sonno interrotto (quindi con facoltà mentali decisamente limitate), ma diventa ancora più ottimo quando i bimbi crescono e sono in grado da soli di trovare il ciuccio e rimetterselo in bocca in autonomia. O quando lo lanciano di proposito dall’altra parte della stanza. Insomma, un piccolissimo oggetto che può cambiare enormemente la qualità della vita della mamma gemellare (e non solo!).

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Le Sare

Nel primo anno coi gemelli, abbiamo avuto la enorme fortuna di poter contare non su una ma ben tre Sare: Sara M, Sara F e Sara B.
Sara M è la mia migliore amica nonchè mamma della mia Quasinipotina Melissa, in certi momenti è stata un supporto fondamentale in quanto mamma freschissima e appena uscita dallo stesso vortice in cui mi stavo trovando io, quindi un pozzo quasi infinito di esperienza e nozioni che mi hanno aiutato tantissimo in tantissime occasioni. E il confronto con lei spesso mi/ci ha fatto uscire da situazioni pesanti o estremamente stressanti. Purtroppo le nostre vite frenetiche da mamme ci portano tuttora vederci e sentirci inevitabilmente di meno, ma lei c’è sempre per me e io ci sono sempre per lei.
Sara F è stata seppur per pochi mesi una presenza fondamentale nella nostra vita e nella nostra casa. In pratica è stata la nostra baby sitter notturna per 2/3 notti a settimana nel periodo in cui i bimbi si svegliavano per 1/2 poppate a testa e io nel frattempo ero attaccata al tiralatte e quindi c’era qualche problema logistico. La cosa strana è stata abituarsi alla presenza di una persona in giro per casa di notte, che dormiva su un lettino in camera con i bimbi, ma lei è stata sempre dolcissima e discreta, e ci ha salvato la vita (e anche la salute mentale) nei mesi più critici.
Sara B invece merita un discorso a parte, in quanto si può dire ormai che sia un membro della nostra famiglia. Lei è l’ostetrica che mi ha seguito in gravidanza, venendo a casa nostra per un corso pre-parto personalizzato per genitori gemellari data la sua grande esperienza con gemelli, e dopo il parto è stata il nostro vero salvavita per tutti i problemi e dubbi che possiamo aver avuto. Visite, messaggi whatsapp nel cuore della notte, un supporto totale che ci ha guidato costantemente, dai consigli per sciogliere ingorghi tettosi alla pianificazione della routine della messa a letto e della nanna. Poi, la decisione di affidare a lei i bimbi quando sono rientrata al lavoro. E’ quindi da quasi un anno e mezzo che ogni mattina si occupa di loro ma anche di noi, perchè mentre aspetta che i bimbi si sveglino ci sistema un po’ la casa, ci vuota la lavastoviglie, prepara pranzi e sughi verdurosi e sanissimi per i bimbi e spesso anche per noi, ci ha affiancato nello svezzamento cucinando piatti che i bimbi hanno sempre adorato, insomma, una tata perfetta che neanche Mary Poppins, perchè poi in più è anche ostetrica e quindi ha una professionalità difficile da trovare in giro. Se oggi siamo genitori più o meno sani di mente di due bimbi che sono bravi, educati e ordinati è in gran parte anche merito suo e dei suoi insegnamenti.
Consiglio pratico? Trovate una Sara, non dico tre, ma almeno una. E’ importantissimo, è una cosa che consiglierò sempre a chiunque me lo chieda. Già mentre si è in gravidanza cercate un’ostetrica o una doula o comunque una figura professionale ESTERNA (che non sia la sorella, la mamma, la nonna o la zia) a cui appoggiarvi con piena fiducia e serenità, è FONDAMENTALE avere un aiuto, e questa è una cosa che ho imparato da quando sono mamma. Prima mai avrei accettato l’idea di una baby sitter, figurarsi poi per la notte, e invece ho dovuto ammettere di averne bisogno e ho capito quanto sia importante. E non si muore, non è umiliante nè degradante. E’ umano. Sapevatelo.

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