#MeetMark Live from Chepstow 

Ed eccomi qui, nella mia bellissima stanza tutta rossa e piena di moquette a Chepstow. Scrivo questo post seduta sul davanzale della finestra all’inglese e tra poco mi farò un tè coi biscotti con il set in dotazione in camera. È il mio momento di relax dopo una giornata lunghissima e un viaggio ancora più lungo.

Oggi tutto è stato in ritardo: la navetta per Bologna è arrivata 5 minuti in ritardo (e vabbè), l’aereo ha avuto 45 minuti di ritardo, la navetta dall’aeroporto di Bristol non riusciva a uscire dal parcheggio perché non si alzava la sbarra, e quindi ho perso il bus per Chepstow. Che io speravo molto che fosse in ritardo, e invece guarda un po’, quello è partito on time, l’ho schivato di dieci minuti. Mentre ovviamente il mio è arrivato quasi con un quarto d’ora di ritardo. Insomma, alla fine a Chepstow ci sono arrivata, con un paio d’ore di ritardo rispetto al mio planning ma alle 16 ora locale ero qui a scarpinare per le ripidissime strade di sto paese. Che alla fine è anche bello, specie se lo percorri in discesa. Il problema è quando devi risalire verso il centro. Io ammetto di non essere molto in forma (tipo per niente proprio), ma qui rischio l’infarto. E sono molto preoccupata per domani, quando dovrò risalire in centro con in spalla il mio zaino di sei chili e mezzo. In che meravigliose condizioni arriverò da Mark.

A proposito di questo: parliamo di cose serie. Appena arrivata mi sono fiondata in libreria, quella che organizza l’evento. Con la scusa di chiedere info sull’incontro di domani mi sono presentata e la tipa si è tutta illuminata: “Ahh the girl that comes from Italy! I remember now!”, mi ha dato il biglietto che avevo prenotato via mail e le ho chiesto un po’ di dettagli su orari e come arrivare. Dopo che abbiamo convenuto che ci si va per forza in macchina (ergo: taxi), mi ha detto che se domattina non avevo nient’altro da fare se volevo potevo andare con lei all’hotel, perché lei ci sarebbe andata verso le 11.30. OH MY GOD REALLY?? Certo che mi va bene, cosa vuoi che abbia da fare, son qui per questo!! Quindi domattina alle 11.30 appuntamento in libreria che partiamo per il St. Pierre hotel. Poi ha detto che se riesce mi porta pure indietro. 

Questo, se non fosse chiaro, era esattamente il mio obiettivo. Speravo di poter fare un po’ pena a qualcuno, e la signora (oltre ad aver avuto evidentemente pena) è stata davvero gentilissima. Io in cambio mi sono offerta di dare una mano, se ce ne fosse bisogno (tipo andare ad accogliere Mark quando arriva, che ne so), e lei mi ha risposto “Well, we’ll see”. Quindi domani arriverò all’hotel prima di chiunque altro (l’incontro inizia alle 14.30) e vedremo cosa succederà. Come mi ha detto la tipa, la non c’è un granché da fare, è in mezzo al niente (un resort immenso con campi da golf, piscine e spa, ma in mezzo al niente), ma anche un po’ chissenefrega. Posso stare tranquillamente due ore seduta a fissare il vuoto aspettando Mark. Oggi l’ho fatto un sacco di volte (e non aspettavo neanche Mark).

Il mio viaggio fino a qui è bellissimo, tutti sono stati super gentili (tranne quelli in aeroporto che mi hanno controllato venti volte e non so perché), l’hotel è carinissimo e ho avuto un upgrade della camera con una vista castello che è una meraviglia, ho mangiato un delizioso vegetarian burger in un bellissimo pub e ora mi faccio una bella tazza di tè con biscottini al burro. E mi preparo per la giornata epica di domani.